Obiettivo UNESCO: La Cucina Italiana in Corsa per il Titolo Mondiale
La cucina italiana compie un passo storico verso il riconoscimento globale. È ufficiale: le pratiche legate alla cultura culinaria italiana sono state formalmente candidate per entrare nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO. Questa candidatura non celebra solo i piatti, ma l’intero ecosistema culturale che ruota attorno al cibo: dai gesti quotidiani della preparazione ai riti della convivialità, passando per il legame indissolubile con i territori e le tradizioni che si tramandano di generazione in generazione.
Cosa Significa “Cucina Italiana” per l’UNESCO? Più di Semplici Ricette
La candidatura, sostenuta dal governo italiano, va ben oltre il concetto di “gusto”. L’UNESCO è chiamato a riconoscere la cucina italiana come un patrimonio vivente basato su pilastri precisi:
- La Dieta Mediterranea come Stile di Vita: Il modello alimentare italiano, fondato sull’equilibrio, sulla stagionalità e su prodotti freschi.
- I Riti della Convivialità: Il valore del pasto come momento di incontro, condivisione e socialità, dal pranzo domenicale in famiglia all’aperitivo con gli amici.
- Il Sapere Fare Artigianale: I gesti antichi e il know-how tramandato da secoli nella produzione di formaggi, salumi, pasta e prodotti da forno.
- Il Legame con il Territorio: L’essenza della biodiversità e dei prodotti dop e igp, dove ogni piatto racconta un pezzo d’Italia.
Il Percorso della Candidatura e le Chance di Successo
La candidatura è il risultato di un lavoro complesso portato avanti da istituzioni, associazioni di categoria e comunità di pratiche. Dopo la presentazione ufficiale, il dossier sarà esaminato dagli organi tecnici dell’UNESCO. Il verdetto finale è atteso per il 2026. Le chance sono considerate alte, dato che l’Italia ha già dimostrato di saper far riconoscere i suoi tesori immateriali, dall’Arte del Pizzaiuolo Napoletano alla Dieta Mediterranea.
Perché è un Riconoscimento Importante?
Entrare nella lista UNESCO non è una questione di orgoglio nazionale. È uno strumento potente per:
- Tutelare e promuovere un modello alimentare sano e sostenibile a livello globale.
- Proteggere le produzioni autentiche dalle contraffazioni e dall’italian sounding.
- Valorizzare il lavoro di milioni di agricoltori, artigiani e cuochi che ogni giorno preservano questa tradizione.
- Rafforzare il legame identitario delle comunità con il proprio patrimonio gastronomico.
Sarebbe il coronamento di un’eredità che tutto il mondo ci invidia.




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