Il Verdetto OCSE: Il Crollo del Potere d’Acquisto dei Docenti Italiani
Il Rapporto OCSE 2025 sull’educazione restituisce un’immagine drammatica della condizione dei docenti italiani. L’analisi, che confronta i dati dei paesi membri, rivela che negli ultimi dieci anni gli stipendi reali degli insegnanti in Italia si sono ridotti di circa il 10%. Questo calo, che non tiene conto dell’aumento nominale dello stipendio ma del suo effettivo potere d’acquisto, fotografa un progressivo e inarrestabile impoverimento della categoria, nonostante gli aumenti previsti dai recenti rinnovi contrattuali.
L’Effetto Inflazione: Perché gli Insegnanti sono Diventati più Poveri
La causa principale di questo crollo è l’erosione inflazionistica. I prezzi al consumo dal 2015 al 2025 sono aumentati di oltre il 20%, un tasso che ha viaggiato molto più velocemente degli adeguamenti salariali per il personale docente. Il risultato è che, sia che si consideri lo stipendio d’ingresso che quello raggiunto dopo 15 anni di servizio, il potere d’acquisto di un insegnante oggi è significativamente inferiore a quello di un decennio fa. In pratica, con lo stesso stipendio, un docente può comprare meno beni e servizi.
Il Confronto Europeo: l’Italia è Fanalino di Coda
Il quadro diventa ancora più desolante se paragonato a quello degli altri paesi OCSE. La classifica internazionale posiziona l’Italia all’ultimo posto, in compagnia del Portogallo, per quanto riguarda il livello retributivo degli insegnanti. Mentre il nostro paese segna un -10%, in molte altre nazioni europee, soprattutto quelle dell’Europa orientale, si è registrato un aumento reale degli stipendi, specialmente per le fasce d’ingresso. Questo divario rende l’Italia sempre meno attraente per i giovani talenti che considerano la professione docente.
Le Conseguenze sulla Qualità del Sistema Istruzione
Questo impoverimento non è solo una questione di giustizia sociale per una categoria fondamentale, ma ha ripercussioni gravissime sulla qualità dell’intero sistema scolastico:
- Fuga dei cervelli: I laureati più brillanti sono scoraggiati dall’intraprendere la carriera docente.
- Crisi di reclutamento: Il calo di prestigio e di prospettive economiche rende sempre più difficile coprire i posti vacanti, soprattutto per alcune discipline.
- Demotivazione: Il personale già in servizio fatica a trovare motivazione in un contesto di costante perdita di valore del proprio lavoro.
Il rapporto dell’OCSE suona come un campanello d’allarme che richiede interventi strutturali e non solo spot.




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