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Laureati in UE: L’Italia è Fanalino di Coda della Classifica

Laureati in UE: L’Italia è Fanalino di Coda della Classifica

Il Divario Europeo nell’Istruzione: Italia Ultima per Numero di Laureati

Un recente report Eurostat ha fotografato un divario allarmante nel livello di istruzione superiore all’interno dell’Unione Europea. E i dati per l’Italia sono impietosi: il nostro paese si conferma fanalino di coda nella classifica dei giovani tra i 25 e i 34 anni in possesso di una laurea. Mentre nazioni come Lussemburgo, Irlanda e Cipro svettano con percentuali che superano il 60%, l’Italia stenta a raggiungere il 30%, un dato che evidenzia un ritardo strutturale con pesanti conseguenze per la competitività e lo sviluppo economico.

La Classifica Europea: Chi Guida e Chi Segna il Passo

I numeri di Eurostat tracciano una mappa chiara delle disparità educative in Europa:

  • Ai primi posti si trovano Lussemburgo (oltre il 60%), Irlanda e Cipro, paesi che investono fortemente nel capitale umano e attirano anche molti studenti internazionali.
  • La media europea si attesta attorno al 45%, un traguardo che la maggior parte degli stati membri ha già raggiunto o superato.
  • In fondo alla classifica, oltre all’Italia, si posizionano Romania e Bulgaria, fanalini di coda insieme al nostro paese.

Questo gap evidenzia due Europee: una che punta sulla conoscenza e l’innovazione e un’altra che rischia di rimanere indietro.

Perché l’Italia è in Ritardo? Le Cause di un Dramma Annunciato

Le cause di questo ritardo italiano sono strutturali e multifattoriali:

  • Tasso di abbandono universitario tra i più alti d’Europa: Molti studenti si fermano al diploma a causa di difficoltà economiche, un sistema poco orientativo o la percezione di lunghi percorsi di studio con scarsi ritorni occupazionali.
  • Scarsa attrattività del mercato del lavoro: La debole domanda di figure altamente specializzate da parte del sistema produttivo italiano (spesso basato su PMI) non incentiva il conseguimento di una laurea.
  • Investimenti cronicamente bassi nell’istruzione universitaria e nel diritto allo studio (borse, alloggi), che rendono l’università un percorso ad alto costo per molte famiglie.

Le Conseguenze per il Futuro del Paese

Un basso numero di laureati non è solo una statistica, ma un enorme limite per lo sviluppo:

  • Minor competitività internazionale: Un’economia moderna ha sempre più bisogno di competenze elevate per innovare.
  • “Fuga dei cervelli”: I giovani più talentuosi e motivati cercano all’estero opportunità che il paese non è in grado di offrire.
  • Disallineamento con gli obiettivi UE: L’Italia è lontanissima dagli obiettivi dell’agenda Europa 2030, che punta a una popolazione giovane sempre più qualificata.

Il rapporto è un campanello d’allarme che richiede politiche urgenti per invertire una rotta pericolosa.


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