Il termine del Temporary Protected Status (TPS) mette a rischio centinaia di migliaia di persone
Il governo statunitense ha annunciato la fine del TPS per i migranti venezuelani. Questa misura, introdotta per permettere loro di vivere e lavorare legalmente in attesa di condizioni più stabili nel proprio Paese, scadrà ufficialmente a novembre 2025, lasciando circa 600.000 rifugiati venezuelani in una condizione di estrema vulnerabilità.
Battaglie legali in corso, futuri incerti
L’amministrazione ha sostenuto che il mantenimento del TPS contraddice le politiche migratorie e gli interessi nazionali. Tuttavia, corti federali, tra cui quella dell’appello del Nono Circuito, hanno qualificato la revoca come «probabilmente illegale», bloccando temporaneamente l’azione e sollevando dubbi sull’autorità del Dipartimento di Sicurezza Interna.
La scadenza del TPS rappresenta un bivio umano e politico. Dietro ai numeri – 600.000 persone – ci sono vite integrate, famiglie, contributi all’economia americana, speranze e responsabilità condivise. Se l’America vuole essere davvero una terra di rifugio, deve garantire transizioni giuste, valutare casi individuali e non trasformare la protezione in un privilegio revocabile. La scadenza di novembre non deve significare la fine della speranza.




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