Sostegno moderato all’ampliamento, pittosto forte tra i più giovani
Secondo l’ultimo Eurobarometro, il 56% dei cittadini dell’UE è favorevole a un ulteriore allargamento dell’Unione, consentito solo dopo aver soddisfatto i criteri richiesti. Tra i più entusiasti ci sono i giovani: ben due terzi dei 15-24enni e una forte maggioranza dei 25-39enni supportano l’idea.
Tra i Paesi con maggiore consenso si distinguono Svezia (79%), Danimarca (75%) e Lituania (74%). Al contrario, il sostegno è meno entusiastico in Italia (53%), Francia e Germania, dove l’opinione pubblica appare più divisa o scettica.
Quali vantaggi percepiti e quali timori
I cittadini riconoscono alcuni potenziali benefici: un mercato più ampio per le imprese (37 %), maggiore influenza geopolitica (37 %), più opportunità di lavoro (31 %) e maggiore solidarietà tra Paesi (30 %).
Tuttavia, crescono le preoccupazioni: il timore di immigrazione incontrollata (40 %), corruzione e criminalità (39 %) e i costi finanziari per i contribuenti (37 %) sono temi ricorrenti nelle risposte raccolte.
In Italia, ad esempio, solo il 53% è favorevole, ma con un entusiasmo tiepido: appena il 3% si dice “molto favorevole”, mentre il 33% è “poco favorevole” e il 10% “per nulla favorevole”.
L’informazione resta un nodo cruciale
Una parte significativa della popolazione ammette di sapere poco o nulla sul tema: in Italia, solo il 2% si considera “molto informato” e solo il 26% “abbastanza” ([turn0search4]). Allo stesso tempo, quasi due terzi dei cittadini UE vorrebbero capire meglio costi, benefici e impatto sul proprio Paese.
La politica europea sull’allargamento ha una solida base popolare: oltre la metà degli europei è favorevole, soprattutto i giovani. Tuttavia, il consenso è fragile: deve confrontarsi con preoccupazioni reali legate a sicurezza, economia e identità nazionale. Il futuro dell’UE dipende dalla sua capacità di raccontare con chiarezza i vantaggi dell’allargamento, affrontando i timori sul tavolo e promuovendo una partecipazione informata tra i cittadini. Solo così la strategia avanzata potrà essere sostenibile e inclusiva.




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