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Corea del Nord: 5 Regole Distopiche della Vita Quotidiana

Corea del Nord: 5 Regole Distopiche della Vita Quotidiana

Vita in Corea del Nord: Un Mondo Parallelo di Divieti

La Corea del Nord rappresenta uno degli ultimi regimi chiusi al mondo, un luogo dove il controllo statale sulla vita dei cittadini raggiunge livelli che possono sembrare incredibili al di fuori dei suoi confini. È un paese governato da regole ferree che penetrano ogni aspetto dell’esistenza, dall’abbigliamento alle emozioni, creando una realtà parallela fatta di restrizioni assolute.

Il Controllo Totale: Dalla Rete ai Capelli

Il regime di Pyongyang esercita una sorveglianza capillare per mantenere il potere e isolare la popolazione dalle influenze esterne. Questo controllo si manifesta in modi concreti e spesso sorprendenti.

Uno dei pilastri di questo isolamento è il Kwangmyong, la rete intranet nazionale. Internet libero non esiste per i cittadini nordcoreani, che possono accedere solo a un insieme ristretto di siti approvati dal governo, completamente isolati dal World Wide Web.

Anche l’espressione personale è severamente limitata. Esistono, ad esempio, solo 28 tagli di capelli approvati dal governo. Gli uomini possono sceglierne tra 10, le donne tra 18, in un assurdo tentativo di standardizzare anche l’estetica personale e sopprimere ogni forma di individualismo.

Vietato Vestirsi all’Occidentale

Il regime vede la cultura occidentale come una minaccia esistenziale. Per questo, indumenti come i jeans sono vietati perché considerati un potente simbolo di influenza americana. L’abbigliamento è un altro fronte su cui lo stato combatte per preservare la sua idea di purezza ideologica.

Il Controllo delle Emozioni e della Mobilità

La repressione non si ferma alle azioni, ma cerca di regolamentare persino i sentimenti dei cittadini. Ci sono giorni stabiliti dal calendario nazionale, come l’anniversario della morte del leader fondatore Kim Il-sung, in cui ridere o festeggiare è considerato un atto di irriverenza e quindi vietato, imponendo un lutto forzato a tutta la nazione.

Infine, la libertà di movimento è un’illusione. Per un cittadino nordcoreano, viaggiare all’estero è praticamente impossibile senza un’autorizzazione speciale, rilasciata solo in rarissimi casi e dopo controlli severissimi. Il mondo al di là del confine rimane un mistero irraggiungibile per la stragrande maggioranza della popolazione.


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