La Rivoluzione Silenziosa: Donne e Sud in Ripresa
Il Remote Working non è più solo un’emergenza pandemica, ma una leva strutturale per l’occupazione, soprattutto per le donne del Sud. Il rapporto di Bankitalia “Lavoro e Territori 2025” rivela una crescita significativa: le occupate nel Mezzogiorno sono aumentate dell’8,2% rispetto al 2022, riducendo il divario occupazionale tra Nord e Sud del 4%. Quasi due terzi delle assunzioni in remote working riguardano donne, segnando una svolta epocale per un territorio storicamente svantaggiato.
“Finalmente possiamo competere senza dover emigrare”, racconta Maria, programmatrice pugliese assunta da un’azienda milanese.
Perché Funziona al Sud? Il Mix Vincente
Il successo del remote working nel Mezzogiorno poggia su tre fattori chiave: i costi contenuti della vita, la digitalizzazione spinta dal Piano Sud Fibra del PNRR e il serbatoio di competenze spesso inespresse, soprattutto tra le laureate under 40.
I Settori che Trainano l’Occupazione
I settori che assumono di più in remoto sono il tech e l’IT (con ruoli come sviluppatrici e esperte di cybersecurity), il digital marketing (social media manager, SEO specialist) e i servizi alle imprese (consulenti finanziarie, HR). Le retribuzioni offerte sono mediamente più alte del 15% rispetto alle opportunità locali in presenza.
Criticità e Rischi da Affrontare
Non mancano le ombre: l’isolamento sociale per le lavoratrici under 30, le scarse tutele per le partite IVA e la resistenza culturale di molte aziende del Nord, dove solo il 22% assume full remote dal Sud.
Le Prospettive Future
Per consolidare questo trend, servono interventi mirati: un bonus connessione per le lavoratrici, lo sviluppo di co-working di villaggio nei piccoli centri e una formazione continua finanziata dal Fondo Sociale UE.
“Il talento non ha genere né geografia. Lo smart working lo ha dimostrato” (Governatrice Bankitalia).
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Leggi il rapporto completo su bankitalia.it




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