Nel corso di un’intervista con The Verge, il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha dovuto ammettere ciò che molti temono: l’intelligenza artificiale è al centro di una bolla speculativa. L’euforia degli investitori sui modelli AI, secondo Altman, ricorda la famosa bolla delle dot-com degli anni Novanta. Lo dice chi l’ha vista crescere — e ora ne mette in guardia tutti.
Che cos’è una bolla speculativa?
In economia, una bolla speculativa si verifica quando il valore di un bene o settore cresce molto al di là del suo reale valore intrinseco. Questo accade per l’eccessivo ottimismo degli investitori e finisce spesso in una correzione brusca. Si pensi alla bolla immobiliare, al Nasdaq degli anni 2000, o altre crisi analoghe.
Altman conferma: sì, è una bolla
Altman non ha usato mezzi termini:
“Gli investitori sono troppo entusiasti dell’IA… Alcune startup di tre persone con un’idea stanno ricevendo finanziamenti milionari. Non è comportamento razionale.”
“ Alcuni perderanno una quantità fenomenale di denaro… ma molti guadagneranno moltissimo. Nel complesso, sarà un grande vantaggio per l’economia.”
Per lui, anche se la bolla scoppiasse, l’innovazione epocale resterebbe, con opportunità durature per chi saprà navigare la transizione.
I dati non rassicurano
Un recente studio del MIT ha rivelato che il 95% delle aziende che investono in generative AI non registrano ritorni economici significativi. Questo dato, insieme al comportamento irrazionale degli investitori, suggerisce fragilità del mercato.
Ottimismo calcolato: OpenAI punta sull’infrastruttura
Nonostante gli alti costi, Altman rimane fiducioso:
- OpenAI ha ottenuto fondi record (40 miliardi di dollari), con stime di valutazione fino a 500 miliardi.
- Si preparano spese da trilioni di dollari per una rete globale di data center.
- Altman sostiene che ChatGPT potrebbe un giorno superare il numero di conversazioni umane al giorno, e punta su maggiore personalizzazione dei modelli.
Sam Altman getta una luce ambivalente sull’AI: da un lato, c’è la bolla speculativa con rischi concreti per chi insegue l’hype; dall’altro, l’impatto profondo e duraturo che l’IA può avere sull’economia. Il messaggio? Serve prudenza, ma senza perdere di vista il potenziale trasformativo di queste tecnologie—se governato con visione e capacità di investimento reale.
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