Mentre la Striscia di Gaza cerca una via d’uscita dalla distruzione causata dalla guerra, emerge una figura chiave per il suo futuro: Samir Hulileh, imprenditore ed ex politico palestinese, sarebbe il governatore designato per guidare l’enclave nel cosiddetto “giorno dopo” il conflitto. La notizia, riportata dal portale israeliano Ynet, rivela un complesso piano diplomatico sostenuto da USA e Paesi arabi, che mira a bypassare sia Hamas che l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP).
Chi è Samir Hulileh? Un Profilo tra Economia e Politica
Hulileh, residente a Ramallah, ha un curriculum che lo rende una figura “gradita” agli occhi di attori regionali e internazionali:
- Ex segretario generale del governo palestinese (2005)
- Vice ministro dell’Economia e del Commercio
- Presidente della Borsa Valori Palestinese
- Legami con l’imprenditore Bashar al-Masri, figura centrale nello sviluppo della Cisgiordania e vicina all’ex amministrazione Trump
La sua nomina rappresenterebbe un compromesso politico: un leader tecnocratico, non affiliato direttamente né ad Hamas né all’ANP, ma con esperienza nella ricostruzione economica.
Il Piano: Gaza Sotto Egida Araba, Senza ANP né Hamas
Secondo le ricostruzioni, il progetto prevede:
- Un governo sostenuto dalla Lega Araba, con finanziamenti per la ricostruzione infrastrutturale.
- L’esclusione dell’ANP da Gaza, una condizione richiesta da Israele per evitare un ritorno al controllo di Mahmoud Abbas.
- La marginalizzazione di Hamas, considerato un ostacolo alla stabilizzazione.
Tuttavia, il piano non piace all’ANP, che lo considera un tentativo di dividere ulteriormente Gaza dalla Cisgiordania, minando l’unità palestinese.

Un Governatore “Imposto” dall’Esterno?
La leadership palestinese ha già respinto pubblicamente l’ipotesi, accusando USA e Israele di voler bypassare le istituzioni locali. Intanto, Hamas – pur indebolito – resta una forza influente a Gaza, e qualsiasi soluzione che lo escluda potrebbe incontrare resistenze armate.
Un Futuro Incerto tra Diplomazia e Divisione
La nomina di Hulileh potrebbe essere l’inizio di una transizione controllata, ma rischia di approfondire le fratture politiche palestinesi. La sfida sarà bilanciare stabilità e legittimità, garantendo che la ricostruzione non avvenga a scapito dell’unità nazionale.
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