L’estate 2025 segna una stagione balneare in crisi: spiagge vuote nei giorni feriali, con presenze in calo tra il 20% e il 30%, mentre i consumi nei lidi — bar, ristoranti e noleggio attrezzature — sono crollati. In questo contesto, l’attore Alessandro Gassmann lancia un grido d’allarme sui social: “Abbassate i prezzi”, sottolineando la scelta crescente dei turisti verso le spiagge libere.
Il grido di Gassmann fa da eco ai consumatori
Gassmann ha pubblicato un post su Instagram, accompagnato dall’iconico tormentone “L’estate sta finendo”, accusando i gestori di aver “esagerato con i prezzi”, scatenando un vasto consenso tra i follower. Molti utenti raccontano aumenti esorbitanti — fino a 100 € al giorno per due lettini e un ombrellone, in alcune località — e confrontano la situazione italiana con paesi come la Costa Azzurra o la Spagna, dove le spiagge sono prevalentemente libere.
Dati e allarme consumatori
Le stime di Assobalneari Italia evidenziano un calo del 20–30% nelle presenze e nei consumi tra giugno e luglio. Codacons attacca i gestori: da inizio pandemia a oggi, i prezzi sono aumentati del 32,7%. Solo in mesi recenti, i rincari mensili sfiorano il 3,7% su lidi, piscine e palestre; il comparto vacanze è in testa con +16,1%, seguito dai villaggi vacanza (+15,7%). Si segnalano offerte estreme: fino a 1.500 € al giorno per tende VIP in Versilia.
Unione Consumatori parla di “legge del contrappasso”: con il caro vita, il turismo è calato e l’affollamento si sposta alle spiagge libere. L’Unione Nazionale Consumatori ricorda che oltre il 32% delle famiglie non può permettersi nemmeno una settimana di vacanze all’anno.

Tra giustificazioni e responsabilità
I balneari attribuiscono la crisi alla perdita del potere d’acquisto delle famiglie e a un contesto economico instabile, chiedendo anche protezione da Bruxelles sulle concessioni. Tuttavia, il pubblico è insofferente: chi può preferisce la spiaggia libera, rifiutando comprensibilmente prezzi considerati insostenibili.
La stagione balneare 2025 delude: stabilimenti semivuoti, consumi ridotti e un turismo sempre più orientato al risparmio. Gassmann e i consumatori lanciano un invito chiaro: ridurre i prezzi per restituire valore e fiducia, prima che il mare diventi un bene inaccessibile per troppi.




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