Un fenomeno sorprendente sta emergendo nelle campagne toscane: una popolazione crescente di cavalli selvaggi, liberati decenni fa, sta contribuendo a mantenere prati e biodiversità vicino a Firenze. Questa storia riporta un antico legame tra fauna e paesaggio, aprendo una nuova stagione per il rewilding in Italia.
Il ritorno dei cavalli nelle terre toscane
Negli ultimi 40 anni, un piccolo gruppo di cavalli domestici è stato lasciato pascolare liberamente a La Calvana, zona protetta vicino a Firenze. Oggi la popolazione supera gli 83 esemplari e la loro presenza sta trasformando gli ecosistemi tradizionali.
Un effetto positivo sull’ecosistema
Gli studi condotti indicano che i cavalli contribuiscono a mantenere aree aperte, contrastando la chiusura delle radure forestali e favorendo piante erbacee e biodiversità. Questa forma di pascolo naturale ricorda il ruolo che i cavalli selvatici ebbero durante il Pleistocene The Wildlife Society.

Sfide e monitoraggio continuo
Sebbene attualmente la densità non desti preoccupazioni, gli esperti dell’associazione di gestione locale raccomandano monitoraggio costante per evitare sovraffollamento o impatti negativi sulle piante autoctone e la fauna.
Un modello replicabile in Europa
La reintroduzione controllata dei cavalli può essere un modello per altre regioni europee, contribuendo a strategie di rewilding e valorizzando allo stesso tempo turismo e natura.
L’esperimento toscano dimostra che un approccio sostenibile all’interazione tra uomo e natura è possibile. I cavalli selvaggi non sono solo animali: rappresentano un ponte tra preistoria ed ecologia moderna




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