Una rivoluzione digitale nella Pubblica Amministrazione
La Pubblica Amministrazione italiana ha deciso di cambiare rotta. Nel 2025, sono previste 91.000 nuove assunzioni. Il focus? Giovani under 40 con competenze digitali, esperti in Intelligenza Artificiale, Big Data, cybersecurity e automazione.
Un piano ambizioso che punta a rendere la PA più tecnologica, meritocratica e interattiva. I concorsi saranno pubblicati sulla piattaforma inPA, il portale ufficiale del reclutamento.
Il Decreto PA 2025: cosa cambia davvero
Il cambiamento è guidato dal Decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, noto come Decreto PA 2025. Le novità principali:
- Centralizzazione dei concorsi tramite il portale inPA
- Procedure digitali semplificate e trasparenti
- Obbligo di selezione pubblica per ogni incarico
- Valorizzazione delle competenze digitali e delle soft skill
- Limite massimo di età per gli over 67
L’obiettivo è chiaro: accelerare il ricambio generazionale e portare innovazione nella macchina pubblica.
Perché puntare sugli under 40?
Oltre il 50% degli iscritti al portale inPA ha meno di 40 anni. Il Governo vuole sfruttare questo potenziale, cercando profili giovani, formati e digitalizzati.
Le figure richieste non sono più solo giuristi o amministrativi. Ora servono:
- Ingegneri informatici
- Data analyst
- Esperti IA
- Statistici
- Tecnici digitali

Le competenze più richieste
Ecco le hard skill più cercate nei concorsi ministeriali:
- Intelligenza Artificiale e Machine Learning
- Big Data Analytics
- Cybersecurity
- Realtà Aumentata e Virtuale
- Automazione dei processi (RPA)
- Competenze digitali trasversali (DigComp 2.2)
Chi possiede queste competenze ha un vantaggio competitivo enorme.
I nuovi profili professionali
La PA cerca figure ibride e dinamiche. Tra le più richieste:
La Pubblica Amministrazione italiana non cerca più solo burocrati e giuristi. Oggi servono professionisti ibridi, con competenze digitali, capacità analitiche e visione strategica. Il lavoro pubblico sta cambiando, e i nuovi profili riflettono questa evoluzione tecnologica e culturale.
Vediamoli nel dettaglio.
- Data Analyst Decodifica grandi quantità di dati e aiuta a prendere decisioni basate su evidenze. È uno dei ruoli chiave nella gestione intelligente delle risorse pubbliche. Deve conoscere Big Data, statistica, SQL, Python e strumenti di visualizzazione (Power BI, Tableau).
- Esperto in Intelligenza Artificiale Sviluppa soluzioni AI per semplificare processi, analizzare dati e migliorare l’efficienza dei servizi. Si occupa di machine learning, modelli predittivi, NLP e automazione. È una figura strategica nel PNRR e nella trasformazione dei servizi pubblici.
- Responsabile Cybersecurity Protegge i sistemi informatici da attacchi e violazioni. Gestisce la sicurezza di reti, server, cloud e dati personali. Deve conoscere normative come GDPR, tecnologie di difesa, analisi dei rischi e strumenti di monitoraggio come SIEM.
- Funzionario tecnico digitale Coordina progetti digitali, implementa nuove tecnologie e supporta il cambiamento organizzativo. Interagisce con fornitori, team interni e cittadini. Serve competenza in project management, analisi dei requisiti, UX design e DevOps.
- Consulente etico IA Figura emergente, si occupa di valutare gli impatti dell’Intelligenza Artificiale sulle persone e sulla società. Analizza algoritmi, previene bias e propone regolamentazioni interne. Deve conoscere etica digitale, diritto tecnologico e filosofia dell’innovazione.
- Formatore digitale interno Diffonde competenze digitali all’interno dell’ente. Organizza corsi, supporta l’apprendimento e promuove l’uso consapevole della tecnologia. È un punto di riferimento per la formazione continua.
- – Esperto di interoperabilità Garantisce che i sistemi pubblici possano comunicare tra loro. Lavora su standard, API, protocolli di scambio e sulla semplificazione amministrativa. È essenziale per offrire servizi unificati al cittadino.
- – Specialista di trasformazione digitale Coordina piani strategici di innovazione. Contribuisce alla definizione di visioni, obiettivi e KPI legati alla digitalizzazione. Collabora con dirigenti, enti locali e fornitori tecnologici.
Questi profili non solo portano competenze, ma creano una PA più intelligente, resiliente e vicina ai cittadini.
I bandi in uscita: dove candidarsi
I concorsi saranno pubblicati progressivamente. Alcuni già annunciati:
- INPS e INAIL: profili tecnologici e amministrativi
- Ministero dell’Interno: funzionari esperti in IA e governance dei dati
- Ministero della Giustizia: assistenti informatici e funzionari tecnici
Requisiti e titoli preferenziali
Per partecipare ai concorsi servono:
- Cittadinanza italiana o UE
- Età minima di 18 anni
- Titolo di studio richiesto
- Assenza di condanne penali
Titoli preferenziali:
- Certificazioni ICT (ICDL, EIPASS, Cisco, Microsoft)
- Master in IA o Data Science
- Esperienza nel settore pubblico o PNRR
- Conoscenza dell’inglese tecnico
Un’occasione da non perdere
Questa è più di un’opportunità lavorativa. È una visione nuova del lavoro pubblico. Entrare nella PA oggi significa:
- Lavorare in un contesto in evoluzione
- Acquisire competenze certificate
- Contribuire alla digitalizzazione del Paese
- Accedere a carriere stabili e meritocratiche
Il vero motore della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione non è solo la tecnologia, ma le persone. Per questo, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha rafforzato i percorsi di formazione continua con il programma Syllabus, rivolto a tutti i dipendenti pubblici e ai nuovi assunti.

Questo progetto propone una formazione modulare e flessibile, con corsi strutturati su tre livelli: Base, Intermedio e Avanzato. Ogni livello affronta temi fondamentali come:
- Intelligenza Artificiale applicata ai processi pubblici
- Utilizzo di Big Data per migliorare l’efficienza
- Cybersecurity per proteggere i dati dei cittadini
- Strumenti di automazione per ridurre i tempi operativi
Le lezioni sono erogate in formato digitale e includono contenuti interattivi: video, test, interviste con esperti e simulazioni. Al termine di ogni percorso, i partecipanti ricevono Open Badge, certificazioni riconosciute a livello europeo.
Il piano formativo non si limita al personale tecnico. Anche profili amministrativi, manageriali e direttivi sono coinvolti, in un’ottica di reskilling e upskilling. L’obiettivo è creare una PA capace di rispondere alle sfide dell’innovazione con competenza e rapidità.
Il futuro della PA è (finalmente) digitale e umano
Il rinnovamento della PA non riguarda solo le procedure o l’infrastruttura tecnologica. È una trasformazione culturale. Significa passare da una visione burocratica e chiusa, a una PA aperta, interattiva e centrata sui cittadini.
Il futuro della PA si costruisce su quattro pilastri:
- Formazione e valorizzazione del capitale umano
- Assunzione mirata di nuovi talenti digitali
- Collaborazione costante con università e centri di ricerca
- Promozione di una mentalità aperta al cambiamento
Le nuove figure professionali non saranno solo esecutori, ma agenti del cambiamento. La PA diventerà un vero laboratorio di innovazione, dove le competenze digitali si integrano con la conoscenza normativa e il servizio pubblico.
Il risultato atteso? Una Pubblica Amministrazione moderna, agile, inclusiva e capace di generare valore per la collettività.
Il cambiamento parte da te
Non è solo un’opportunità di lavoro. È una sfida generazionale. Il ricambio nella PA rappresenta uno spartiacque: passare da una visione statica del pubblico impiego a una concezione dinamica, proattiva e meritocratica.
Se sei un giovane con formazione digitale, o un professionista in cerca di nuove sfide, questo è il momento ideale per candidarti. La PA ti offre:
- Un percorso di carriera stabile e qualificante
- Occasioni di formazione continua e certificazioni riconosciute
- Partecipazione attiva alla digitalizzazione del Paese
- Una rete professionale sempre più multidisciplinare
Non aspettare che cambi il sistema: diventa parte del cambiamento. Iscriviti alla piattaforma inPA, prepara un curriculum mirato, aggiornati sulle competenze digitali e candidati ai bandi in uscita.
La PA ha bisogno di te. Ma anche tu puoi trovare nella PA il tuo posto per fare la differenza.




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