Resta sempre aggiornato con i nostri ultimi articoli, consigli pratici e curiosità. Iscriviti alla newsletter e scopri ogni settimana qualcosa di nuovo!

Scomparso per 48 Ore: La Miracolosa Storia di Allan (Video)

Scomparso per 48 Ore: La Miracolosa Storia di Allan (Video)

Ventimiglia, 13 luglio 2025 – Un finale fortunatamente a lieto fine per una vicenda che ha fatto tremare il Paese. Il piccolo Allan Bernard Ganao, un bambino di 5 anni affetto da disturbi dello spettro autistico, è stato ritrovato vivo dopo essere scomparso per quasi 48 ore. La notizia è arrivata nella mattinata di domenica e ha immediatamente suscitato emozione, sollievo e gratitudine verso tutte le forze impegnate nelle ricerche. Il caso ha attirato l’attenzione pubblica e mediatica sia per la giovane età del bimbo sia per le condizioni particolari che rendevano la sua sopravvivenza ancora più incerta. La scomparsa è avvenuta nella frazione di Latte, a Ventimiglia, e ha dato il via a una delle operazioni di soccorso più intense degli ultimi anni.

La scomparsa: un attimo di distrazione e il bambino svanisce nel nulla

Era il tardo pomeriggio di venerdì 11 luglio quando, intorno alle 19:15, il piccolo Allan è scomparso dal campeggio “Por la Mar” di Latte, dove si trovava in vacanza con il padre. Secondo la ricostruzione, mentre il padre era intento a montare la tenda, il bambino si sarebbe allontanato senza che nessuno se ne accorgesse immediatamente. Una videocamera di sorveglianza ha immortalato il momento in cui il bimbo esce dal campeggio, attraversa una strada e poi si dirige verso un’area con vegetazione, dietro un muretto. Da quel momento, di lui si sono perse le tracce. A rendere tutto più complicato è stata la sua condizione di autismo, che riduce le capacità di comunicazione e rende imprevedibili i suoi spostamenti. Le prime ore sono state cruciali e hanno determinato l’avvio immediato di una gigantesca macchina di soccorso.

Le ricerche: 48 ore di batticuore e un dispiegamento imponente di forze

Fin da subito, la scomparsa del piccolo ha mobilitato un vasto schieramento di forze. Sono intervenuti vigili del fuoco, carabinieri, polizia, protezione civile, esercito, soccorso alpino, volontari e unità cinofile specializzate. In tutto, oltre 150 persone sono state impegnate in operazioni che hanno coinvolto ogni mezzo possibile: droni con termocamere, elicotteri, sommozzatori per ispezionare corsi d’acqua, e addirittura speleologi per esplorare cunicoli e anfratti. La zona in cui si sono concentrate le ricerche è caratterizzata da terreni impervi, sterpaglie e sentieri di montagna, rendendo ancora più difficile l’individuazione del bambino. In parallelo è stato consultato anche uno psicologo specializzato nei comportamenti infantili, che ha aiutato a comprendere come un bambino autistico potesse muoversi in un contesto simile. Questo approccio si è rivelato fondamentale.

Il ruolo del testimone: una figura chiave ancora sotto esame

Un punto controverso della vicenda è legato alla testimonianza di un uomo residente in zona, che ha affermato di aver incontrato il bambino nella notte tra venerdì e sabato. Secondo la sua versione, il piccolo Allan lo avrebbe chiamato “papà” e lui, pensando fosse figlio di un turista, lo avrebbe accompagnato a un bivio. In un primo momento, ha raccontato di essere andato a piedi, ma successivamente ha cambiato versione, dicendo di aver usato la macchina. Questa incongruenza ha portato le forze dell’ordine a perquisire la sua abitazione e sequestrare la sua auto, una vecchia Fiat Uno bianca. L’uomo al momento non risulta indagato, ma resta sotto osservazione da parte degli inquirenti. Il suo racconto ha contribuito ad allargare il perimetro delle ricerche e potrebbe aver dato indizi utili, anche se i dubbi sulle sue reali intenzioni restano. È possibile che volesse aiutare in buona fede, ma ogni dettaglio in casi così delicati va verificato.

Il ritrovamento: il momento che tutti aspettavano

La svolta è arrivata nella mattina di domenica 13 luglio, quando una squadra mista formata da volontari della protezione civile e vigili del fuoco ha individuato il bambino in una zona collinare boscosa, a circa 3 chilometri dal campeggio. Era vicino a un casolare abbandonato, in stato confusionale ma in buone condizioni di salute. Nonostante due notti passate da solo all’aperto, senza cibo e probabilmente senza acqua, Allan è stato trovato vivo, senza ferite e cosciente. È stato immediatamente trasportato all’ospedale di Imperia per controlli medici, che hanno confermato il suo buono stato generale. Il padre, in lacrime, ha potuto riabbracciarlo poco dopo. La scena ha commosso anche i soccorritori e la folla presente, che ha applaudito al momento del salvataggio. Un ritrovamento miracoloso che ha chiuso con sollievo una vicenda che poteva avere esiti tragici.

Le reazioni: istituzioni, autorità e cittadini uniti nella gioia

Le reazioni delle istituzioni non si sono fatte attendere. Il sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro, ha dichiarato che “la città ha vissuto ore di angoscia, ma la gioia per questo esito è indescrivibile”. Il prefetto di Imperia, Valerio Massimo Romeo, ha elogiato l’efficacia dell’unità di crisi e ha sottolineato l’importanza dell’intervento dello psicologo per prevedere i movimenti del bambino. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha ringraziato tutte le forze impegnate e ha parlato di un “modello virtuoso di cooperazione tra enti pubblici, forze dell’ordine e cittadini”. Anche la Protezione Civile Nazionale ha diffuso una nota di ringraziamento a tutti i volontari che hanno partecipato, ricordando quanto sia fondamentale la sinergia tra istituzioni e comunità in situazioni di emergenza.

Un caso che insegna, una comunità che ha risposto

Il caso del bambino scomparso a Ventimiglia rappresenta molto più di un semplice fatto di cronaca a lieto fine. È una vicenda che lascia insegnamenti profondi, sia dal punto di vista umano che operativo. La rapidità con cui è stata attivata la macchina dei soccorsi, la cooperazione tra istituzioni locali, forze dell’ordine, volontari e cittadini, e soprattutto la capacità di adattare le strategie di ricerca alle condizioni specifiche del bambino — un minore nello spettro autistico, non verbale e vulnerabile — dimostrano che è possibile affrontare con successo anche le emergenze più complesse. Questo episodio ha messo in luce l’importanza di avere protocolli specifici per la ricerca di bambini scomparsi, soprattutto quando si tratta di soggetti con fragilità cognitive o comportamentali.

La risposta della comunità è stata straordinaria. Oltre ai professionisti, centinaia di volontari si sono uniti alle ricerche senza esitazione, battendo palmo a palmo zone impervie, sfidando il caldo e le difficoltà logistiche, mossi da un solo obiettivo: salvare un bambino disperso. Una mobilitazione che ha coinvolto non solo gli abitanti di Ventimiglia e dei comuni limitrofi, ma anche persone arrivate da altre regioni, spinte da senso civico e umanità. Questo esempio concreto di solidarietà e collaborazione tra cittadini e autorità dovrebbe diventare un punto di riferimento in tutta Italia. È la dimostrazione che quando la macchina organizzativa funziona e il territorio risponde, si possono ottenere risultati che sembrano impossibili.

Allo stesso tempo, la vicenda solleva interrogativi importanti su come prevenire futuri casi simili. Sarebbe auspicabile che esperienze come questa portassero all’adozione di linee guida nazionali più efficaci per la gestione delle emergenze legate ai minori scomparsi, con un’attenzione particolare a chi ha bisogni educativi speciali. Investire in formazione, strumenti tecnologici all’avanguardia e collaborazione con esperti in neurodivergenze può fare la differenza tra una tragedia e un salvataggio.

Infine, questa storia rimarrà impressa nella memoria collettiva come un ritrovamento miracoloso, reso possibile grazie all’impegno instancabile di chi ha scelto di non arrendersi. È una lezione di umanità, coraggio e determinazione. È la prova che, anche in tempi cinici e disillusi, la solidarietà può ancora salvare vite.


Vita in Pillole – Il mondo in mini dosi, per chi non si accontenta di uno sguardo superficiale. La tua bussola tra notizie, sogni e realtà.


Scopri di più da Vita in Pillole

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento

Scopri di più da Vita in Pillole

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere