Dai 20 ai 70 anni, cosa fanno davvero gli italiani in ferie?
Con l’arrivo dell’estate, milioni di italiani chiudono la porta dell’ufficio e fanno le valigie per andare alla ricerca di riposo, relax e libertà. Ma cosa succede davvero quando ci lasciamo alle spalle la routine? Come cambiano le nostre abitudini durante le ferie? Dormiamo di più? Leggiamo davvero quel libro che ci aspetta da mesi sul comodino? E soprattutto: riusciamo a staccare dal lavoro e a goderci il tempo libero?
Dietro le immagini patinate delle spiagge e delle colazioni lente c’è una realtà fatta di ritmi diversi a seconda dell’età, di tentativi (spesso falliti) di disconnessione e di nuovi riti vacanzieri che ci definiscono più di quanto pensiamo.
Secondo gli ultimi dati ISTAT, Federalberghi, Confcommercio e vari osservatori turistici, le ferie italiane del 2024 e 2025 ci raccontano molto più di ciò che facciamo nei giorni liberi: rivelano chi siamo, quanto riusciamo a prenderci cura di noi stessi e quanto, invece, restiamo prigionieri della nostra iperconnessione.
In questo articolo ti accompagniamo in un viaggio tra letti sfatti, sveglie tardi (o troppo presto), mail di lavoro in spiaggia e romanzi letti a metà, con un’analisi dettagliata divisa per fasce d’età. Perché le vacanze, si sa, non sono uguali per tutti.
18-24 anni: il sonno diventa libertà, ma il telefono è il padrone
I più giovani sono quelli che più di tutti approfittano delle ferie per recuperare sonno e libertà.
- Orario medio di addormentamento: tra le 1:00 e le 2:00
- Risveglio: dopo le 9:30 in media
- Il 66 % dei 18-24enni va in vacanza almeno una volta d’estate
- Più della metà dichiara di non dormire abbastanza durante l’anno: in vacanza il sonno diventa prioritario
- Ma attenzione: il 79 % controlla il telefono prima di dormire e appena sveglio
- Solo il 23 % riesce a disconnettersi dai social, mentre il 47 % prova senso di colpa se ignora notifiche o mail
Le attività preferite: spiaggia, serate con amici, fotografia, TikTok e relax
Lettura? Solo il 17 % legge almeno un libro intero durante le ferie

25-34 anni: tra voglia di staccare e sindrome da prestazione
Questa fascia è la più colpita dalla cosiddetta “ansia da prestazione vacanziera”: vogliono rilassarsi, ma si sentono in colpa se lo fanno.
- Il 72 % va in vacanza almeno una volta, spesso tra luglio e agosto
- Orario medio: a letto intorno all’1:00, sveglia tra le 8:30 e le 9:00
- Il 68 % non riesce a disconnettersi del tutto dal lavoro
- Il 47 % controlla e-mail e notifiche di lavoro anche in spiaggia
- Il 38 % confessa di portarsi dietro ansie legate alla produttività
Il 33 % legge almeno un libro, ma spesso lo interrompe a metà
Dedica fino a 4 ore al giorno al partner, ma solo 2 ore allo sport
Circa 2 ore e mezza al giorno dedicate all’abbronzatura

35-54 anni: famiglia, sveglie presto e vacanze a misura di figli
Questa fascia è dominata dalle vacanze familiari, spesso programmate nei minimi dettagli. Il relax è limitato, e il tempo personale scarseggia.
- Solo il 45 % riesce a dormire almeno 8 ore in vacanza
- Si svegliano presto, spesso tra le 7:30 e le 8:00, anche in ferie
- Il 60 % sceglie mete italiane al mare, dove si possa combinare relax e attività per bambini
- Il 51 % dichiara di non riuscire a leggere nulla per sé durante le ferie
- Il 32 % lavora anche in vacanza, rispondendo a messaggi o telefonate
Le giornate ruotano attorno ai ritmi dei figli, ma in molti casi si recuperano momenti serali per cena o passeggiate
Il 40 % si sente in colpa se ignora il lavoro, ma il 55 % non riesce a spegnere il cellulare mai

Over 55: riscoperta della lentezza (ma non tutti partono)
Questa fascia vive le vacanze in modo molto diverso: con ritmi lenti, abitudini consolidate e – per molti – vacanze a casa.
- Solo il 37 % degli over 54 fa una vacanza fuori casa
- Il **60 % va a letto entro le 23:00 e si sveglia entro le 7:30, anche in vacanza
- Il 78 % non porta con sé nulla di lavorativo, e si concentra su passeggiate, lettura, natura
- Il 44 % legge almeno due libri in ferie, soprattutto narrativa e gialli
- Le mete preferite sono: mare tranquillo (Liguria, Toscana, Puglia), montagna o soggiorni termali
Molti preferiscono vacanze in appartamento o casa di amici, per contenere i costi
Vacanze a tema benessere, yoga o salute in crescita tra i 60-70 anni

Confronto tra le fasce: chi si rilassa davvero?
Guardando questi dati affiancati, emerge una verità scomoda ma interessante: più si è giovani, più si ha tempo, ma meno si riesce a rilassarsi davvero. Al contrario, chi ha superato i 55 anni, pur viaggiando meno, sembra essere l’unico gruppo capace di prendersi una pausa autentica, fatta di sonno regolare, lettura, e disconnessione reale.
È un paradosso moderno: le generazioni digitali, con più libertà teorica, sono anche le più ansiose, connesse e incapaci di spegnere il cervello. Il riposo, allora, non è solo una questione di età, ma di consapevolezza e confini. Rilassarsi davvero, oggi, è una forma di ribellione culturale.
| Fascia età | Dormono di più? | Si disconnettono? | Leggono? | Viaggiano? |
|---|---|---|---|---|
| 18-24 | ✅ Sì, tanto | ❌ Quasi mai | ❌ Poco | ✅ Molti |
| 25-34 | ⚠️ Male | ❌ Spesso connessi | ⚠️ Qualcosa | ✅ Sì |
| 35-54 | ❌ Poco | ❌ Difficile | ❌ Raramente | ✅ Sì |
| 55+ | ✅ Con regolarità | ✅ Quasi sempre | ✅ Molto | ⚠️ Non tutti |
Vacanze italiane tra sogno e stanchezza
Le vacanze, nell’immaginario collettivo, dovrebbero essere un momento di disconnessione profonda, rigenerazione mentale e fisica, un tempo lento per riprendere fiato. Ma i dati ci raccontano una realtà più sfumata: il modo in cui trascorriamo le ferie dice molto del nostro equilibrio tra vita privata e lavoro, delle nostre abitudini consolidate e, in fondo, delle nostre paure.
I giovani dormono tanto ma non riescono a staccarsi dallo smartphone. I trentenni vogliono rilassarsi ma restano con un occhio sulla mail. I genitori sono risucchiati dai bisogni della famiglia, mentre gli over 55 – non sempre in viaggio – provano a riscoprire la lentezza e la lettura.
In questo panorama, la vacanza ideale sembra ancora un lusso più emotivo che economico: riuscire a svegliarsi senza sveglia, leggere un libro dall’inizio alla fine, dimenticare per qualche giorno notifiche, calendari e obiettivi. Non è solo un privilegio: è un bisogno sempre più profondo.
E allora, che tu abbia 20 o 70 anni, il consiglio è semplice: scegli una vacanza che non ti faccia sentire in dovere di fare nulla. Perché il vero riposo non si misura in giorni o chilometri, ma in quella rara sensazione che ci fa dire, al ritorno: “Ne avevo davvero bisogno”.




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